Il suo percorso artistico affonda le radici negli studi sul lettering, primo campo di esplorazione, per poi abbracciare l’arte figurativa in un continuo intrecciarsi di sperimentazione e ricerca stilistica.
Dapprima è conosciuto per le firme propagandistiche comparse in diverse città d’Europa, per poi essere il marchio Manu Invisible associato a graffiti e opere di street art.
Il filo conduttore del suo percorso artistico è la tendenza alla comunicazione e alla propaganda di temi di interesse sociale, nell’azione e nel messaggio; proveniente da un background legato al mondo della street-art e del muralismo, predilige mantenere l’anonimato indossando una maschera nera da lui stesso disegnata, ispirata alla geometria e ai colori della notte, suo momento di maggiore ispirazione.
Diplomato al Liceo Artistico Foiso Fois di Cagliari, ha svolto negli anni diversi lavori su commissione per enti pubblici, aziende multinazionali, istituti di credito e scolastici[6]. Il suo nome compare sui muri della Sardegna e successivamente di Milano dal giugno del 2010, ma i suoi primi lavori risalgono al 2002. Dal 2007 collabora con la Fondazione Domus de Luna, prima nel carcere minorile di Quartucciu, poi nella rinascita di una periferia abbandonata di Cagliari. Nel 2015 partecipa alla collettiva “Wall Elements & Walls of Milano”[7]; nel luglio dello stesso anno è uno dei due italiani a partecipare al festival internazionale “Upfest” a Bristol, l’evento in ambito street art più grande in Europa.