Cagliaritano, classe 1951.
Nel 1970 comincia a definire il suo percorso fotografico che tende a privilegiare nel tempo i luoghi, intesi sia come paesaggi che come architettura e storia, senza escludere comunque le zone periferiche dove si è compiuto il disastro. Gli spazi della fotografia sono così vasti, che non serve delimitare i perimetri, pertanto ha ritenuto importante percorrere anche strade diverse. Fotografare è espressione del mondo ma non riguarda lo stare a guardare, piuttosto l’averci a che fare. La fotografia è apertura a tutti i mondi possibili. Ha collaborato con Istituzioni pubbliche e private. Ha associato all’attività fotografica la pubblicazione di libri e cataloghi.